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venerdì 29 gennaio 2016

A volte, per riordinare i pensieri che si aggrovigliano, ho bisogno di un aiuto. Le parole di una canzone... i dettagli di un quadro... il profumo di una pietanza... l'armonia di una musica. Allora, in quel momento quando riesco a trovare il primo bandolo, posso dedicarmi a percorrerlo all'indietro... perché purtroppo è così che devo fare per certe cose. Ci sono idee che sono facili da esporre, perché sono immediate, fulminee, subitanee. Posso esprimerle senza tradire il concetto, perché limpide e semplici. Però , altri pensieri hanno il potere di diventare sempre più complicati man mano che mi ci addentro, perdendomi di volta in volta, in cavilli e ramificazioni che mi fanno crescere e allontanare dal tronco principale... le mie idee sono come gli alberi... hanno radici profonde, e nel mentre che si sollevano rischiano di dare frutti diversi ad ogni ramo.

 Ed allora, per ripercorrere tutto, devo raccogliere ciò che è maturato, e con calma farlo diventare gemma, poi virgulto...per tornare al tronco e ripartire. Ed è un percorso che devo fare quando le idee riguardano... te. Perché, per quanto mi sforzi, non riesco a pensarti ad una sola dimensione. Fosse solo quella visiva... perché la vista è un senso, e allora automaticamente ne include anche altri... e poi scopro sensi nuovi, come quello che mi fa vibrare l'anima, quello come lo chiami? E dunque... quando ripenso, vedo. Nel vedere rivivo. Nel rivivere beh... rivivo con le emozioni del momento attuale e non con lo stato d'animo del momento originale. E dunque assisto ai primordi di ciò che ho vissuto... e ... a volte è... sconvolgente. In un certo senso ho una nuove chiave di lettura e il più delle volte se mi rivedo... ecco. Lo sto facendo. Ed è... tremendo. Tu sai cosa ... abbiamo fatto vero? Sì lo sai. Io lo so. Oddio se lo so.

Ma è terribile è.... osceno. Dannazione. No dai. Io non sono una di quelle che... si lasciano scopare su un tavolino. E qui, ho un collegamento ad un'occasione in particolare. Ed ecco vedi? Già mi diramo. Devo sforzarmi di non pensarci perché... ok. Non sono una  da tavolino, vero?Anche se ... quando ti ho... quando mi hai.... eravamo sul tavolo di una cucina anonima? Come mi avrai considerata quella volta? Come una... che... che ... non lo voglio neanche contemplare. E sai perché ? Perché lo rifarei. Esattamente come quella volta. E poi... io... io non sono una di quelle che vanno in giro a... sfarfallare le proprie grazie sotto il naso di chiunque.... però... però... ci sono cose che sono successe che... ma ... possibile che le abbia fatte proprio io?

Io sono quello che ho fatto?Perché... allora...oddio. Sai cosa .... che... su quel divanetto... era morbido e accogliente e... oddio... mi hai fatto male. Un po'. Solo un po'. Ma non ti ho fermato perché... era bellissimo sentirti a quel modo. E volevo sentirti esattamente così. Dentro di me, con la forza di una voglia che avevamo entrambi e per questo era pericolosamente brillante. Sarei potuta esplodere e rinascere. Come una stella che si rinnova ad ogni esplosione. Non si muore di piacere, no. Ma Dio.. a volte lo vorrei. Perché è tanto forte, quello che sento dopo , che ...mi coglie alla sprovvista, durante il giorno, mentre magari sto studiando. O mentre ascolto i miei colleghi alla mensa. O mentre in biblioteca cerco un testo. O preparo la cena. O mi diverto a fare gli esperimenti con la lavatrice. Ecco. Quando sono distratta, e non controllo i miei pensieri , certe cose ritornano, si materializzano ,e tutto ritorna a quel punto evocato spontaneamente.

E tu ci sei in quei momenti. E sento le tue mani e la tua voce che mi parla e mi sussurra ciò che voglio sentirti dire. Ed altre parole che ancora non mi hai regalato, attendono di venire suggerite dai miei occhi, che ora all'improvviso...ecco, scopro umidi. Ho il respiro che si affanna mentre scrivo... e tu sai perché? Sì che lo sai. Tu certe cose le sai. O almeno, questo credo. Ha importanza che io abbia fede in certe cose. Perché, se dovessi ripensare ad un tavolo di cucina, ad una panchina di marmo, ad un albero nel parco, alle poltroncine della metro... ad un divanetto di un pub malfamato nei bassifondi olandesi... Io devo essere certa, che ... sai cosa succede. Che sai che ... è successo perché era bello, e lo volevo io, e lo desideravi tu. E potrebbe riaccadere ancora, ma non ripetersi mai come quella volta.
Mi hai... mi hai... fatto scoprire cosa mi piace. E ... mi è piaciuto, oddio... ma che... schifosa... sentire tutti gli sguardi attorno a noi che ci ignoravano perché disgustati dal nostro ardore... ed altri che se ne beavano solo perché apprezzavano la lussuria che ci univa... abbiamo... scopato in un pub.

Scopato.
In.
Un.
Pub.

ODDIO! LO ABBIAMO FATTO!!!!!!!!!
Maledetto!Oddio, oddio,oddio oddio diodoidododoodiodiodod.

vado a correre. ciao.

4 commenti:

  1. Aha... io ti consiglierei.... psicologia o.... psichiatria... o.... filosofia. O tutt'e tre.
    Però, più di tutto, ti consiglierei... una lista dei posti che ci mancano, perchè quelli che hai citato, mi sembrano assurdamente pochi. :)
    Buon lavoro.

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  2. Shhhh!Shhhhhhh!!!!!! >__________________<

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  3. Che c'èèèè????
    Non si può dire niente in questa casa! XD

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  4. no, no per carità, si può dire tutto.... solo che... devi darmi un attimino di... un angolino di... solo un attimino...di...

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