.

.

martedì 23 febbraio 2016

Il discorso di per sé non è complicato. Sono anche stanca di dire che mi manca... che arrivo e non c'è, e quando arriva lui io dormo... e allora si spera di vedersi al mattino, nelle piccole pause che fra un messaggio e l'altro si fanno meno lunghe e penose. E nulla, è così. Va tutto così. 

Poi ci si mette quel coglione di mio fratello. L'ho convinto per miracolo a non mettersi sul primo aereo per l'America, avvisandolo che non lo sarei andato a prendere e New York è troppo grande per trovarmi... quindi. Si è calmato, gli ho fatto le coccole, gli ho spiegato che sto bene, che non ci vediamo mai ed ... era contento. Quindi vabbé. Io l'ho mandato a fanculo, però cazzo... dovrebbe essere contento quando sono fra le sue braccia, non l'opposto. Ho un fratello testa di cazzo. Amen.

Però almeno ha accorciato la distanza della giornata, e di questo gli sono grata. Si torna a casa. Sempre che non mi girino i cinque minuti e vada da lui.

...Sono ovunque...e penso a te...

Nessun commento:

Posta un commento